recensione

“L’elisir dei sogni” di Silvia Cinelli

Fortior adversis è una frase che Gaspare Campari ha annotato su un foglio. Chissà dove l’ha sentita, lui, che non aveva la cultura per conoscerla. Eppure, quelle due parole lo hanno colpito tanto da fargliela imprimere sulla carta. E quella frase si scolpirà anche nella mente di suo figlio, Davide, che ne farà il suo motto, quando, alla morte di Gaspare, prenderà le redini dell’azienda. Supportato dalla madre Letizia, donna forte, dolce e saggia, e aiutato dal fratello minore Guido, disinvolto e scanzonato, Davide farà grandi cose del nome Campari che, a metà Ottocento, indica il bel caffè nella nuovissima Galleria di Milano.
Silvia Cinelli, nel suo romanzo “L’elisir dei sogni”, edito da Rizzoli, ci racconta l’emozionante avventura dell’azienda Campari e della vita di Davide, in un arco temporale che va dal 1882 al 1904. L’avventura di quel Caffè della Milano bene, aperto da un liquorista che ha conquistato i milanesi con la sua bevanda di punta e che il figlio ha trasformato in un’azienda che vive tuttora.
Le vicende relative allo sviluppo dell’azienda si intrecciano a quelle della famiglia e alla vita di questo uomo audace e determinato, sullo sfondo di una Milano di fine Ottocento, dinamica, briosa e all’avanguardia, che viene ricreata in modo strabiliante. I grandi magazzini Bocconi, il caffè Campari, la neonata Galleria, le prime pubblicità e la rivoluzione industriale con le sue innovazioni. L’odore dei sigari, lo sventolare dei ventagli, le voci degli strilloni e il rumore delle ruote delle carrozze si mescolano in un’atmosfera romantica e credibile, dove la mentalità e le idee politiche dell’epoca si percepiscono in modo straordinario.
Una cornice storica puntuale e precisa, con i moti del 1898, l’esposizione universale di Parigi, l’industrializzazione, le disuguaglianze sociali, la prima emancipazione femminile, gli scioperi e le rivolte operarie. Mentre si legge, è impossibile non essere risucchiati dalla storia e, ogni volta che si alza la testa dalle pagine sembra di riemergere dal passato: una sensazione bellissima.
L’ottima caratterizzazione dei personaggi, poi, intensifica una lettura emozionante; in particolare quella dei due fratelli, Davide e Guido, nei quali mi è sembrato di scorgere una somiglianza con altri due fratelli celebri: Lorenzo e Giuliano de’ Medici.
L’elisir dei sogni” è un libro stupendo e incredibilmente ammaliante, intriso dell’essenza milanese, intenso ed emozionante, che racconta di speranza senza risparmiarci i rimpianti. Una storia raccontata con garbo, eleganza e tanto sentimento, attraverso uno stile pulito e delicato che tocca le corde del cuore e riempie totalmente di emozioni. Non riesco a dire quanto abbia amato questo romanzo che ho adorato dalle prime righe e che è  riuscito a farmi emozionare come non mi era mai successo prima.

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