recensione

“Le lupe di Pompei” di Elodie Harper

Pompei, 74 d.C. Amara non è nata schiava. No, lei, giovane greca di Afidna, aveva una vita libera nella sua terra, figlia del medico della sua città. Ora, però, è una delle tante lupe di Pompei, schiava di Felicio, il liberto proprietario di un lupanare. Insieme a lei, Didone, Vittoria, Berenice e Cressa, compagne di sventura per caso, amiche per necessità, sorelle per scelta. Ognuna con la propria storia e con il proprio carico di dolore sulle spalle. Elodie Harper ci racconta la loro storia ne “Le lupe di Pompei”, primo capitolo di una trilogia edita da Fazi Editore.

Una storia di solidarietà, un romanzo femminile che esalta le virtù delle donne, mostrandole nei momenti più bui. Un romanzo in cui traspaiono tutti i sentimenti della protagonista, che ben mette in luce il contesto sociale dell’epoca e che cala totalmente il lettore nell’ambientazione così lontana nel tempo, fatta anche di violenza e disperazione.

Un libro in cui non sono i grandiosi eventi che hanno fatto Roma a rivivere, ma la sua società e, in particolare, le sue donne più svantaggiate. Ritroviamo qui la condizione delle prostitute, i loro tormenti e la loro dignità, la voglia di riscatto, il dolore per una libertà strappata, le fatiche di una promiscuità forzata e costante, la rabbia della prigione fisica e mentale, la rassegnazione. Un caleidoscopio di emozioni, in cui disperazione e dignità si mescolano, tra pagine che trasudano tutte le fatiche della sopravvivenza di Amara e delle sue compagne, tutta la miseria di quella vita ai margini, in cui l’unico modo per non soccombere è indossare maschere sempre diverse.

La ricostruzione dell’ambientazione è davvero ammirevole e trasmette al lettore la sensazione di camminare tra le strada dell’ultima Pompei. Inoltre, pur restando fedele alla mentalità dell’epoca, l’autrice affronta tematiche molto attuali e riesce nell’impresa di farci vivere sulla nostra pelle ogni singola emozione della protagonista, quella donna pronta a tutto pur di riprendersi la libertà.

Le lupe di Pompei” è un romanzo splendido, toccante, crudo ma emozionante, con personaggi veri e tremendamente umani. In un’ambientazione impeccabilmente ricostruita, che fa rivivere la Pompei del 74 d.C. in modo incredibile. Una lettura che ho amato!

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