recensione

“Bastarde di Francia” di Alessandra Giovanile e Virna Mejetta

Bastarde di Francia. La figlia del cardinale”, scritto a quattro mani da Alessandra Giovanile e Virna Mejetta e edito da Piemme Edizioni, è un romanzo al femminile che incastona una trama di fantasia nella cornice della Francia del XVII secolo, governata da Luigi XIII e dal cardinale Richelieu.

Una storia che ruota attorno al destino di Madeleine Pidoux, nipote del cardinale più potente di Francia. La sedicenne è destinata a un matrimonio in Savoia, per servire il suo Paese, ma il suo cuore viene rapito dal bel moschettiere Hauteville, assegnato alla sicurezza della sua persona. Per lei, però, sembra non esserci scampo a questa vita di costrizione, a meno che non si decida a rivelare al mondo quel segreto di cui è a conoscenza e che procurerebbe uno scandalo senza precedenti alla corte di Francia. La vicenda di Madeleine si intreccia, poi, a quella di un’altra giovane donna, Cécile de la Baume, tenuta prigioniera in un forte per scontare la disobbedienza della sua famiglia verso la Francia.

Tutta la vicenda permette alle autrici di mostrare la condizione della donna, il suo ruolo nello scacchiere delle alleanze, inermi pedine al servizio dei potenti. Ci mostra l’ineluttabilità delle vite alle quali erano costrette, le sofferenze che ciò comportava; mette in evidenza quelle catene invisibili che le tenevano prigioniere e che si intrecciavano ai fili con i quali venivano manovrate dai poteri forti.

La maggior parte della storia è incentrata su mademoiselle Pidoux, una fanciulla determinata, coraggiosa fino a rasentare l’insolenza, quando necessario; una giovane donna che non ha paura di farsi valere in un mondo costruito dagli uomini e per gli uomini, di combattere con tutte le armi in suo possesso per tentare di rovesciare le sorti del destino scritto per lei da chi aveva l’interesse e il potere di farlo. Una ragazza pronta a ogni sacrificio pur di proteggere chi ama. Insieme a lei, troviamo il valoroso soldato della guardia reale, Hauteville, che non può che apparire come il cavaliere delle fiabe, nonostante i suoi molteplici lati umani e i discutibili difetti che ne mostrano tutta l’imperfezione.

Amore, moschettieri, spie, segreti, macchinazioni, intrighi, trattati, mescolati a personaggi forti e nettamente delineati sono gli ingredienti di questo romanzo che regala al lettore una storia in grado di far sognare.

Il grado di immersione nella narrazione è davvero notevole ed è oltremodo gratificante il livello di coinvolgimento che permette, soprattutto grazie allo stile molto poetico ed evocativo e alla ricostruzione dell’ambientazione vivida e precisa. La caratterizzazione dei personaggi risulta perfettamente riuscita, tanto da creare un coro di voci distinte, interessanti e vive.

Bastarde di Francia. La figlia del cardinale” è un racconto delicato e potente allo stesso tempo, ricco di amore e avventura, affascinante e trascinante, nonostante le sue quasi settecento pagine. Una lettura da cinque stelle!

3 pensieri su ““Bastarde di Francia” di Alessandra Giovanile e Virna Mejetta”

  1. Quanto mi è piaciuto questo libro? Tanto tanto, l’ho letto affamata di sapere cosa sarebbe successo a Madeleine e ci sono quasi rimasta male quando è finito così… avrei voluto leggere subito il seguito della storia. Meno male che non manca tantissimo alla pubblicazione del secondo volume!!!

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